MUSEOS DE LA SEDA / SILK MUSEUMS
Se l’archivio è il museo nel museo o la fitta e profonda trama del tessuto culturale, la straordinaria raccolta di sedicimila pezzi di messe in carta rappresenta un meraviglioso esempio di spaccato storico: figlie della rivoluzione copernicana dettata dal sistema Jacquard, le messe in carta sono la traduzione segnica, in linguaggio binario, del disegno da trasportare sul tessuto operato. Realizzate su fondi quadrettati, l’esecuzione a tempera della messa in carta è il passaggio chiave per la definizione dell’immagine. Dal 2017, il Museo sta procedendo alla catalogazione di tutti i pezzi. Si tratta di testimonianze chiave che raccontano l’evoluzione di stile e di gusto dal 1916 sino alla metà degli anni Sessanta. La lettura dei singoli pezzi identifica gli studi professionali di disegno, le maestranze che hanno fisicamente realizzato i lavori, le correzioni e le modifiche impartite ma anche le quantità produttive. Queste ultime raccontano l’evoluzione e le contrazioni del mercato interno alla città in anni fondamentali, dalla crisi post-Caporetto (inverno 1917) al crollo dell’economia (1929/30), dalle produzioni quintuplicate negli anni del varo dell’autarchia a quelle della ripresa post-bellica (dal 1947). Attraverso un articolato progetto con l’Università del Sacro Cuore di Milano si è provveduto alla verifica conservativa di ogni singola unità, alla ripresa fotografia e alla conservazione in teche a temperatura e umidità stabili. La costituzione dell’archivio delle messe in carta permette oggi l’analisi completa della produzione industriale del comparto tessile. L’ESPOSIZIONE TEMPORANEA COME LUOGO DI INTERSCAMBIO La costruzione di mostre e di esposizioni temporanee finalizzate alla comprensione del terreno tessile del comprensorio è da sempre interesse condiviso dal Museo. La nuova occasione si è presentata con la grande retrospettiva su Manlio Rho, protagonista del razionalismo comasco degli anni 30-50 del Novecento europeo ma anche grande consulente delle più importanti firme della moda italiana. Grazie alla collaborazione stretta con gli eredi del pittore, manufatti tessili, carte prova, campionari colore ma anche grandi tele esposte in anteprima permettono di verificare l’unicità del rapporto stretto tra arte e mestiere che fa di Rho il primo ed unico pittore del Gruppo Como ad essersi fattivamente interessato al tessile come fonte d’ispirazione culturale per le arti plastiche e pittoriche. La mostra espone opere realizzate sino al 1957, anno della scomparsa dell’illustre artista, e diventa un confronto inedito tra i dipinti e le arti applicate al fine di svelare le analogie culturali e linguistiche tra fashion e arti liberali. Como è una città che, per molti secoli, ha fondato la propria economia sul tessile: specializzatasi in particolare nei manufatti serici, a partire dall’unità d’Italia si è trasformata nel capoluogo di un distretto importante che ha accompagnato la nascita della moda e dà ancora oggi sostanza al concetto del Made in Italy . Il patrimonio di persone, conoscenze, competenze, esperienze e materiali accumulati su cui riposano le industrie tessili è riconosciuto quale valore aggiunto nel contesto della competizione globale: farlo emergere, preservarlo, valorizzarlo è strategico non soltanto per sostenere e alimentare la creatività che garantirà un futuro a un settore tuttora vivace ma anche per costruire un’identità sempre più ricca da proporre ad un turismo sempre più vivace. 97
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